martedì 28 agosto 2012

La verità


Stiamo camminando verso la fine del mondo.
Non c'e' lavoro.
Non c'e' futuro.
Vengono inventate crisi economiche.
Vengono inventate guerre libertarie.
Muoiono suicidi lavoratori onesti.
Muoiono bambini senza acqua,cibo,medicine.
La televisione divinizzata.
Il servilismo verso tutti.
Governi di burattini.
La speranza e' sempre nella follia.
Dei ribelli.
Della Natura.
Dell'idea che sia tutto un sogno.
Anzi un incubo.
Finirà.
Stelle in ruota sopra il nostro mondo.

martedì 26 giugno 2012

Martin Eden


Ci sono vite da vivere.
Ci sono storie da raccontare.
Cicatrici da accarezzare.
Pensieri da far addormentare.
Rivelazioni per sentirsi liberi.
Sogni con cui andarsene.
Piaceri segreti da scrivere fino alla fine dell'inchiostro.

Un libro da leggere assolutamente nella vita.
Si deve leggere:

Martin Eden

di
Jack London


Quando avrete finito di leggerlo
sarete come piccoli sognatori
dalle lacrime
(di gioia o dolore non ha importanza)
perenni,
avrete dentro al cuore
verita' dolcissime
di amori cosmici.

Oltre tutto il mondo
delle parole,dei suoni,dei tempi,
c'e' Martin Eden.
Invincibile sorriso,
lacrima eterna,
tramonto d'estate,
figlio di
Jack London
e di ogni cuore
alto e solitario.

Fate ciò che vi dico
leggetelo.

lunedì 18 giugno 2012

Sopra le onde dell'abbandono



Dobbiamo essere estremamente sinceri.
Almeno con noi stessi. Almeno in questa vita.

La nostra societa' ha perso,non conosciuto mai,dimenticato
il bello,il nuovo e il semplice.
Sono imperanti masse umane di complicati senza profondita',
di razionali con l'idea di non volere punti fermi,
sono masse,non piu' seguaci di illusioni,ma illusioni loro stesse.

Abbiamo bisogno di pace.
Un antico gesto chiamato abbraccio.
Un profondo calore chiamato amore.
Un vero sguardo chiamato amico.
Un piccolo delicato suono che si possa chiamar musica.
Da queste emozioni nasce la condivisione,la comprensione,la compagnia.
Dobbiamo riappropriarci di questo.

La strada e' lunga ma poco importa.
tanto ci siamo gia' persi,siamo gia' perduti.
Se solo la mia vita potesse passar tutta dentro
un abbraccio o un amore,uno sguardo o una musica...
cosa vi racconterei...
ora non posso,non riesco,forse non voglio.

Riesco ad essere li,
visibile al vostro pensiero
sopra le segrete onde dell'abbandono della logica,

ad un passo da voi,incomunicabile.
Quindi piu' profondo che mai.

giovedì 10 maggio 2012

Tramonto

Sperare di dormire Oltre il limite della vita
per aprire gli occhi in un nuovo Io.

Bere la sostanza con cui le stelle cadenti bagnano in scia il cielo abisso.

Piangere fino a creare un mare dove poter navigare
e fuggire dalla terra del dolore.

In un altra dimensione
sono un Imperatore senza cuore
e per questo sulla vita ho supremo comando.

Il piu' grande desiderio
nella vita di un Eroe?
Morire giovane.
Non per Volonta' sua.
Non per mano altrui.
Per suprema divina volonta' del Fato.
Affinche' quell'improvviso
strappo nel respiro dell'esistere
sia una nuova cosa e un nuovo mistero da svelare.
Quando inabissarsi nell'oblio
e' inevitabilmente una necessita'
noi siamo una luce nell'abisso anche
se per i nostri occhi ci sembra d'essere tenebra nella tenebra.

Nuove danze e nuovi incanti.
Non adesso pero'.
Adesso si muore.
Cristallizzati per sempre saranno
i giovani anni,
le antiche cicatrici,
le rivelazioni di sguardi non compresi,afferrati,amati in tempo.

" Io amo coloro che non sanno vivere se non tramontando,
poiche' essi sono quelli che passano dall'altra parte."
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)

Tramonto.

domenica 6 maggio 2012

Incomprensione



Se speri che capiscano sei fregato.

Te ne devi andare e lasciargli morire mentre pensano di vivere.
Guardi le loro facce e sono beate,senza dubbi.

Potevi raccontar loro l'Inferno
e con l'Inferno la tua carne giovane che sulla brace del destino
era stata data in bocconi succulenti
al primo amore sbagliato,
alle risse per motivi inutili,
alla scuola fatta di vaffanculo,
potevi farlo ma non sarebbe servito.

Loro sono vecchi.
Vecchi dentro.
Non hanno mai avuto vent'anni.

Vent'anni sul filo dell'abisso e un cuore che fa ombra
dalla terra dei sogni fino all'orizzonte dei Miti.

Fregatene...poi capirai.

Capirai che solo tu potevi vedere quello che loro non vedranno mai.
Neanche se vivessero
oltre te,piu' di te,dieci vite in una.

Sei un Mito,questo ti deve bastare.

Loro beati ridono e parlano,di te ridono e di te parlano?
Morti viventi.
Tu pensi solitario giorni interi,ti commuovi del tuo Inferno dove hai piantato
una rosa senza spine e senti che sei vivo.


Eroi.
Ribelli.
Immortali
Noi siamo.

martedì 10 aprile 2012

Non e' vero che siamo stanchi

Non e' vero che siamo stanchi.
Siamo soli.
I più grandi lo sono sempre stati.

Dante.
Nietzsche.
Poeti ignoti.
Scrittori scomparsi.
Santi senza simpatia.
Donne senza voce.

Adesso quello che resta da fare e finire di recitare.

Se stiamo ballando,danzare fino alla fine della canzone.
Se stiamo scrivendo,arrivare laddove il punto e' un ultima isola e non ripartire più.
Se stiamo parlando o ascoltando,
lentamente lasciare fluire tutto il mondo di opinioni
e sorridere o tacere.

Pensare
pero' e' altra cosa.

Rimanete rannicchiati nella vostra gioia mentale.
Sussurrate nelle notti insonni le vostre verità come fossero piccole tenerezze e non lame.
Fate il solletico all'Ombra cosicché la sua risata maligna sembrerà' più buffa.
Piangete se ne avete voglia e pensate in quel momento che ogni lacrima e' un po' di vita.

Essere soli non sempre significa essere grandi questo e' vero.

Pero' quando la vita e' un treno folle verso l'Amore inconoscibile
e si ha in mano un biglietto con scritto Dolore
e nella valigie sogni
e nel cuore onde del mare incontrollabili
e negli occhi sempre vent'anni
e nelle parole poesie
e nelle notti desideri mai stanchi,mai comprensibili
e quando l'intera vita sembra solo un breve passaggio d'un palco,un applauso,un sipario,
una finzione di una tensione prossima a finire...
allora in quel momento siamo arrivati in una stazione.

Giunti a destinazione.
Nella terra dei migliori.
Dei più grandi.
Una stazione deserta,mai scoperta.
Laggiù stanno i più grandi al mondo.
Laggiù i solitari.

Nelle valigie adesso stanno i figli grandi dei loro ingenui sogni padri.
Nel cuore un Faro.
Nelle parole vento leggero di lontane terre.
Negli occhi miracoli.
Nelle notti sentieri fatti solo per tornare a casa e ridere.

Questo e' bello.
Ma solitario.
Un vivere nel vivere.

L'Amore e' un ponte.
Il pensiero una radice.
Il dolore un amico invisibile o un nemico visibile.

Siamo stanchi ?
Siamo folli ?
Siamo qualcosa o siamo una musica futura in un giardino di notte ?

Stanchi di non esserlo,stanchi.
Soli nella non stanchezza.
Grandi.
Come il dolore.
Come l'Amore.
Come una canzone.
Poi il Silenzio.
Amore.

martedì 20 marzo 2012

Arrivederci a domani


La consapevolezza delle cose pesa.
La consapevolezza e' un angosciosa presenza dentro noi.
La nostra voce interiore...cos'è?
Alcuni la chiamano anima.
Altri coscienza.
Altri ancora conoscenza.
Altri scienza.
Cosa sia quel pensiero che vorticoso danza dentro noi ogni attimo,sotto ogni lacrima e sopra ogni nostro sorriso e' forse un mistero,forse e' come un arcobaleno.Un arcobaleno di attimi che in coriandoli si sparge per la vita e forse un giorno si ricomporrà unico e bellissimo sotto i nostri occhi consapevoli e commossi.
Adesso pero' siamo noi coriandoli,sparsi per luoghi e tempi a noi strani e cosi poco colorati,respiriamo desideri che nei cieli futuri già riempiono i nostri sogni ancora più distanti.
Siamo dove?

Quello che cerco in verita' di dire e' questo:
Consapevoli della guerra che ogni uomo combatte su questa terra (contro se stesso,gli altri,gli istinti,il tempo,il dolore) e consapevoli che non e' per le medaglie che si combatte ma grazie a quelle noi siamo sinceramente presenti a noi stessi nel vivere il nostro presente,ebbene consapevoli di tutto questo io mi chiedo che pace noi guerrieri dobbiamo cercare?.
Esiste davvero la pace in qualche luogo?.
Esiste in noi,fuori di noi o e' solo un pensiero senza speranza nel reale?.
L'unica pace che attraversa da secoli la storia dell'uomo e per la quale si e' sempre osannato a chissa quale traguardo spirituale qual'e'? la pace eterna.
Sembra folle ma e' cosi.
Un incubo pensare che l'unica pace che conquistiamo,in cui cadiamo,che tutti raggiungiamo e' nella morte.
La pace eterna e' nella morte? e' per questo che combattiamo?.
Non ditemi che la pace e' un isola dei Caraibi,un portafoglio pieno,una famiglia stucchevole e un lavoro con cui sentirsi utili,queste sono sovra-strutture.Sono prigioni in cui amiamo rinchiuderci e speriamo che la terribile verita' dell'orizzonte della nostra guerra non sia vera.
Si combatte per cosa? per quale pace?
Per le sopra-citate soddisfazioni umane?
per la speranza di avere un paradiso da un Dio che tra le nuvole immaginiamo ci stia pensando?
per la Bellezza di momenti semplici che scompariranno comunque nell'eco del Tempo?

La guerra per la pace...
Penso spesso a Albert Camus.
Penso spesso a Friedrich Nietzsche.
Penso spesso a ...te.
Te che mi stai leggendo.
Te che forse sei giovane,vecchio,
giovane dentro,vecchio dentro,
stanco,arreso,sognatore.
Te che come me soffri e sogni.
Dimmi se oltre la morale cosi assurda del Bene e del Male c'e' una realta' che ti dia l'orgoglio di combattere per la tua bandiera di vita umana.
Dimmi un motivo cosmico per cui ti senti in grado di urlare il tuo nome nella infinita e spaziale terra dell'incomprensione tra gli uomini.
Dimmi se sulla bilancia della tua vita le lacrime vincono i sorrisi oppure no.

Scusami.
Sto sbagliando.
Non e' nelle domande la risposta.
Non e' nelle risposte la verita'.
Nella realta' c'e' la guerra.
Nella morte c'e' la pace.
Siamo guerrieri in vita.
Siamo pacifisti nella morte.
Non ho domande e da voi non voglio risposte.
Dico soltanto queste cose.

Perdono gli stanchi della vita perche',piu' di coloro che continuano il cammino,hanno corso fino a perdere il fiato.
Perdono i sognatori estremi che saltano giu' dal cielo fino al mare.
Perdono i ribelli che nella notte piu' lunga
ingannano le anime a loro piu' vicine dicendo:"Arrivederci a domani"

Il resto del mondo non lo perdono.
Il resto del mondo puo' ancora dormire.
Puo' ancora combattere.
Puo' ancora chiedere la pace.

Io chiedo di riposare,d'avere un po' di mare,di salutarvi.
Arrivederci a domani.

lunedì 30 gennaio 2012

Le stelle cadenti...

Ti svegli un giorno e la casa e' vuota.
La famigliola di quando eri bimbo solo un ricordo di foto e voci in eco dentro i ricordi.
Sono tutti morti e ora tu sei un uomo grande in una casa troppo piccola.
Gli amici sono caos che divora se stesso.
Le donne sono lacrime di promesse sognanti.
Il buio aiuta il sonno ma non il risveglio.
Aspetti cosa?.
La tv mente.
I giornali sono propaganda.
Internet un circo ipnotico di falsari e ingenui.
La gente?...quella vive da un pezzo nelle tenebre,abituati a vedere la luce nei posti sbagliati.
Cosa fai?.
La soluzione e' sempre la solita.
Amore.
Non l'Amore di tv,libri e parole.
L'Amore senza voce,quello della carezza ad un anima di passaggio,del sussurro senza vero significato,l'inesprimibile intimita' dell'eterno.
Un Amore verso qualcosa al sapore d'un abbraccio,fino all'ultimo orizzonte,sempre da migliore.
Perche' non dobbiamo voler essere i migliori in nessun altra cosa se non nel saper capire il mistero che ci da forza in un cosi inesprimibile brivido.
Il buio divora tutto ma le stelle rimangono.
Piccole ma in grado di attraversare i millenni e oltre ancora.

lunedì 9 gennaio 2012

Caligola



Penso a Caligola,l'imperatore romano passato alla storia per esser un pazzo.Un pazzo che voleva nominare senatore il suo cavallo.In verita' era una sua battuta ironica.Paragono' i nobili senatori a dei cavalli che adorano esser ornati di stoffe pregiate e amano avere un fiero passo nelle pubbliche strade,allora tanto vale nominare senatore il suo cavallo no?.

Era un violento spietato Caligola perche' dei suoi nemici non aveva nessuna pieta'.
Era un immenso generoso che distribui 45 milioni di sesterzi (quando la paga di un legionario era di 900 all'anno) ai cittadini di Roma.
Era un ribelle senza pari perche' tutta la vita combatté i nobili e i loro privilegi sempre e contro chiunque.

Per questi motivi aveva una guardia personale,una scorta di pretoriani.
Non troppo fedeli.
Pagati,corrotti,ottusi uomini.
Uccisero Caligola,sua moglie e la sua bambina.
Uccisero un artista,un poeta,un terrificante folle dalla brutale Bellezza.

Aveva sfidato i nobili piu' potenti del mondo.
Aveva fatto erigere una statua a sua sorella Drusilla (morta tragicamente) perche' fosse venerata al pari di Cesare e Marco Aurelio (una cosa sino allora inconcepibile!)
Aveva quella stella nel cuore che poteva renderlo,
nonostante i tanti nemici,falsari,infangatori,
solo un Eroe.
La storia lo ricorda come un folle?
Non c'e' forse sempre un briciolo di follia nel cuore d'ogni grande artista?



--->Seneca: "Nullum magnum ingenium sine mixtura dementiae fuit"
Non esiste un grande ingegno senza un po' di follia

--->Albert Camus: "Attraverso Caligola,per la prima volta nella storia,la poesia provoca l'azione e il sogno la realizza.Lui fa cio' che sogna di fare.Lui trasforma la sua filosofia in cadaveri.Voi dite che e' un anarchico.Lui crede di essere un artista."

--->Friedrich Nietzsche: "Bisogna avere il Caos in seno per partorire una stella che danzi"

Alla prossima.