venerdì 21 giugno 2013

Luce e ombra


Il vero grande Amore sta nella dissoluzione.
Non nella realizzazione.
E' sempre nelle tensione 
che proviamo l'appagamento più puro.

Quando tutto l'amore per il significato intimo 
con cui rivestivamo la vita si perde...
la sofferenza assume un volto mai visto
e in quell'istante nasce una devastante coscienza.
Sofferenza,coscienza.
Lo diceva bene Dostoevskij.
Grandi dolori: immense coscienze.

Dove me ne vado adesso?

Chi vive per veder scorrere nelle vene denaro.
Chi vive per competere con gli altri per sentirsi qualcuno.
Chi vive per essere uguale a tutti gli altri.
Chi vive per dimenticare.
Chi vive per mangiare.
Chi vive pensando che si esista per essere felice.

Beata umana incoscienza,quanto ti vorrei.

Abissi di eroismo
lacerano i miei orizzonti
che ormai per me non hanno più segreti.
Vedo le cose con una tranquilla verità,cosi nuda,
cosi pura,cosi assoluta
che un silenzio mi fa avvolgere tutto quanto 
come in una tomba.

In questa visione di limpida introspezione
 so che m'inganno,che non ho scampo neppure io,
nessun futuro dove riposare.

Appena in fondo alla strada 
c'e' un lampione solitario dalla luce fioca 
come fosse un opaco miraggio.
Li vicino,una casa antica custodisce 
una segreta voce femminile che canta una canzone
per ingannare il tempo e sperare.

Dove me ne vado adesso?

Io vivo per l'altrui voce dell'anima:
nel supremo inganno che anche all'uomo sia concesso
con il suono della parola,l'universale amore
che è capace di comunicare solo la musica.

Ascolto
e non sono più un uomo che vive
ma un eco che canta e inganna se stesso.